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Idrogeno

Aug 20, 2023Aug 20, 2023

Con l’immissione dell’idrogeno nei gasdotti, la misurazione di quanto fluisce nella rete del gas e attraverso i contatori del gas diventerà sempre più fondamentale,scrive Luigi Bernardo di MeteRSit.

È un dato di fatto, il gas che scorre avrà una composizione diversa rispetto al gas naturale, con conseguenti proprietà fisiche e potere calorifico diversi.

Anche considerando l’immissione di una percentuale fissa di idrogeno nella rete del gas, non vi sarà alcuna garanzia che la stessa percentuale sarà disponibile in ogni singolo punto di consegna, quindi la composizione della miscela e il potere calorifico potrebbero cambiare lungo la linea di distribuzione.

Questo richiederà molta attenzione ai dispositivi di misura, cioè ai contatori del gas, che sono già installati o saranno installati sul campo e in grado di far fronte ai nuovi gas rinnovabili.

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La maggior parte dei contatori gas già installati sul campo sono contatori volumetrici, cioè a membrana, ad ultrasuoni, a turbina, ecc., il che significa che tutti possono misurare il volume di gas naturale che scorre nella tubazione.

Nessuno, invece, è in grado di fornire informazioni rilevanti sulla proporzione di idrogeno e gas naturale nella pipeline e di conseguenza sul potere calorifico delle miscele di gas, che è l’energia che viene consegnata al punto finale, e per questo motivo il più importante perché direttamente collegato alla bolletta dell'utente finale.

Sta diventando chiaro ora che non solo il volume della miscela di gas aumenterà rispetto al volume del gas naturale per fornire lo stesso potere calorifico (fino al 20% in più), ma cambierà anche il potere calorifico, in modo che siano più accurati la lettura e il monitoraggio, in particolare agli endpoint, diventano necessari con l'immissione di idrogeno in rete.

Per aiutare a risolvere questo importante problema è disponibile la tecnologia della massa termica, una tecnologia avanzata di misurazione statica che ha guadagnato popolarità negli ultimi anni nelle installazioni di milioni di contatori del gas in Europa e Asia.

Questa tecnologia è ben nota ed è ampiamente utilizzata da decenni in laboratorio e in ambiente industriale. Beneficia delle dimensioni ridotte dei componenti elettronici sensibili (il sistema microelettromeccanico o MEMS) ed è ora ampiamente disponibile e affidabile anche per l'applicazione della misurazione del gas in siti domestici e industriali.

La tecnologia, oltre alle elevate prestazioni nella misura del volume del flusso di gas, può intrinsecamente fornire numerosi punti di informazione sulle informazioni chimico/fisiche del flusso. In particolare, la lettura dei contatori del gas non necessita di essere convertita a temperatura e pressione standard.

La possibilità di avere un controllo avanzato delle proprietà fisiche del gas all'endpoint, oltre a garantire una misura affidabile del flusso di gas anche in presenza di una miscela con percentuale di idrogeno variabile, assicura anche la possibilità di valutare la reale energia distribuita all'endpoint.

Stanno già diventando disponibili versioni di questo tipo di contatori del gas in grado di rilevare la quantità di idrogeno nella miscela di gas e trasmettere questa informazione ai sistemi del fornitore di energia e stanno ottenendo la certificazione MID per miscele fino al 23%.

Altri punti importanti da notare ma non considerati in questo articolo includono la tenuta del contatore, della camera a gas e la tenuta della valvola di intercettazione all'interno del contatore, a causa delle diverse proprietà fisiche e pericolose dell'idrogeno rispetto al gas naturale. Questi punti sono strettamente legati alla sicurezza nel punto di consegna.

CIRCA L'AUTORE

Luigi Bernardo è Business Development Manager presso MeteRSit (società SIT).

Con l'immissione dell'idrogeno nel gasdotto, la misurazione di quanto fluisce nella rete del gas e attraverso i contatori del gas diventerà sempre più fondamentale, scrive Luigi Bernardo di MeteRSit. Hai letto? CIRCA L'AUTORE